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No Doping Life

Governance, Risk & Compliance

No Doping Life costituisce il  primo step per la certificazione doping free dei nutraceutici

No Doping Life ha scelto Bureau Veritas per attivare l’iter certificativo ed il processo finalizzato al marchio da apporre sulle confezioni nutraceutiche in quanto accreditato dalla DOPING FREE S.A.

No Doping Life ha scelto anche Giacomo Pesce come primo consulente per aiutare le aziende ad ottenere la prima certificazione internazionale Doping Free per nutraceutici, l’azienda al termine del processo di certificazione acquisisce il diritto di utilizzare il marchio PLAY SURE sui propri prodotti.

Ma No Doping Life non è solo una certificazione di prodotto ma è possibile certificare anche associazioni sportive, palestre, strutture sportive e tutto il mondo dello sport.

Per ulteriori informazioni visitate il sito NO DOPING LIFE

Per qualsiasi informazione su questo o altri servizi contatta il nostro staff

A cura di Alberto Martina Dipartimento di Scienze del Farmaco – Uiversità di Pavia


Play sure

In Italia e nel mondo, ormai una percentuale altissima della popolazione fa uso regolare di prodotti e alimenti finalizzati a migliorare le prestazioni fisiche o anche solo a fornire all’organismo un migliore assetto ed equilibrio. E non parliamo solo di chi pratica sport ad ogni livello. Conosciamo questi prodotti come integratori alimentari: oggi sono noti anche come nutraceutici. Dove si colloca il confine fra i prodotti che forniscono una corretta integrazione alimentare e quelli che non lo fanno? Nel caso degli sportivi (non solo professionisti), qual è il confine tra prodotti non dannosi alla salute e quelli dopanti? In questi ultimi anni, l’offerta di prodotti mirati all’integrazione alimentare ha invaso il mercato, spesso senza un’adeguata regolamentazione. Per dare un peso, anche se relativo, basti dire che nel “canale farmacia” il mercato degli integratori ha superato il valore del farmaco OTC.

È evidente che, in alcuni casi, questa straripante e imprevedibile situazione ha reso il confine di cui sopra più sfumato. I casi eclatanti (sempre più numerosi per la verità) di noti sportivi fatti oggetto di indagini e puniti per uso di sostanze dopanti, lo confermano. No Doping Life (N.D.L.), costituita nel maggio 2016, è un’Associazione no-profit nata per sviluppare, promuovere, organizzare e diffondere la sana cultura sportiva, contro ogni forma di uso di sostanze dopanti per il raggiungimento di illeciti sportivi professionali e non, in tutte le forme e manifestazioni, nel territorio dello Stato Italiano e a livello internazionale. Nello spirito, quindi, di un inizio nel segno della good practice, N.D.L. propone come primo passo, un progetto il cui obbiettivo è la creazione di un network di aziende produttrici di nutraceutici, che credano ed investano nei programmi e nella sicurezza-qualità del no doping.

L’adesione, infatti, ai valori etici da essa propugnati per la lotta al doping permetterà di accedere a un processo di certificazione fatta da un ente terzo, un player certificatore mondiale come Bureau Veritas. Insieme a questa primaria società, leader mondiale nella certificazione, è stato messo a punto un Disciplinare Tecnico, in base al quale sarà rilasciata una certificazione alle Aziende che vi aderiranno e ne rispetteranno i requisiti. Si tratta della prima certificazione internazionale Doping Free per Nutraceutici. L’obiettivo è quello di identificare prodotti e servizi privi di effetti dopanti per gli sportivi e i non sportivi, definendo i requisiti per la certificazione di prodotti e di servizi destinati ai consumatori di ogni categoria ed età.

Questo percorso sarà esteso anche agli alimenti, ai prodotti omeopatici e a qualunque tipologia di prodotti (farmaci esclusi) che possono essere assunti sia da chi pratica sport sia da chi ha una vita sedentaria. Al termine dell’iter certificativo, l’Azienda può acquistare il diritto ad utilizzare il marchio di PLAY SURE e riportarne il bollino sulle confezioni dei propri prodotti. È il primo concreto tentativo, non tanto di certificare alimenti e prodotti, ma di certificare un percorso culturale fornendo una corretta informazione. Ed è il primo step per una certificazione doping free dei nutraceutici.

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